Ormai ci siamo, sta arrivando il periodo delle partenze e relative vacanze. Abbiamo preparato le valigie non prima di aver iscritto i bambini al grest, pagato le bollette, fatto le pulizie di Pasqua, surgelato le lasagne, sistemato il gatto dalla vicina, il cane dal nonno, il criceto dallo zio, salutato la nonna: siamo pronte. E il relax ce lo siamo meritato. O almeno lo immaginiamo. Cioè, non immaginiamo di essercelo meritato, quello lo sappiamo. Più che altro immaginiamo il relax, e allora via. Si parte. Imbocchiamo l’autostrada e guardando il paesaggio dal finestino pregustiamo già la goduria: mare, sole, cuore e amore. E sul più bello della tua canzone preferita senti un brivido che ti percorre la schiena: “mamma, quanto manca?”. Oddio, l’ha detto davvero? L’ha detto. Dopo 10 chilometri, e ne mancano 390. Ed ecco che di colpo la nostra idea di relax si scioglie come neve al sole, perché quella domanda la risentiremo ogni 10 chilometri. E man mano si avvicina la meta l’interrogativo si sdoppia e diventa “Mamma, quanto manca? Mamma, siamo arrivati?”.
Mamma, quanto manca? 🚘
A me, all’indicesimo chilometro, viene voglia di girare la macchina e tornare a fare le pulizie di Pasqua, scongelare le lasagne, riprendere gatto, cane e criceto.